Inferriata di una delle fi nestre dell’oratorio della B.V. di San Luca a Ca’ Linari (Castiglione dei Pepoli)
Inferriata di una delle fi nestre dell’oratorio della B.V. di San Luca a Ca’
Linari (Castiglione dei Pepoli)

Il ferro non era materia prima locale e solo pochi artigiani specializzati possedevano le capacità per realizzare attrezzi da lavoro, complementi alle strutture edilizie, utensili di uso comune.

(Museo della civiltà contadina di Creda)
Serratura artigianale (Museo della civiltà contadina di Creda)

In ogni borgo o, non di rado, in ogni famiglia esisteva tuttavia uno spazio dedicato a lavorazioni minimali del ferro: piccole riparazioni e manutenzioni degli arnesi.
Una piccola forgia, pinze per maneggiare il metallo incandescente, un’incudine, qualche martello: questa era la dotazione. Il calore era fornito da carbonella ricavata dal focolare e, per chi se lo poteva permettere, dal carbone di origine fossile, una qualità di carbone che permetteva di raggiungere in tempo breve alte temperature.

Le lavorazioni più ricorrenti riguardavano il ripristino funzionale degli utensili (punte e scalpelli per lavorare la pietra), interventi su zappe, pennati e accette. Si realizzavano inoltre grappe o rinforzi per il collegamento di strutture in legno.

I manufatti venivano riscaldati fino ad ottenere una certa malleabilità (760°, riconoscibili empiricamente dal colore “rosso ciliegia” che assumeva la parte dell’oggetto riscaldata). Seguiva quindi la fase di lavorazione per modificare la forma o ripristinare le caratteristiche funzionali originarie. Per alcuni attrezzi era necessaria la tempra, che consisteva nel repentino raffreddamento in acqua o in olio, al fine migliorare la durezza del metallo e la resistenza al lavoro dell’utensile. Accanto alla forgia e all’incudine non mancavano mai una o più ruote di pietra per affilare la lama dei ferri taglienti. Il movimento rotatorio del disco di pietra era ottenuto azionando un pedale. Vi erano poi artigiani con maggiore specializzazione e attrezzature più evolute, in grado di effettuare lavorazioni e produrre oggetti che le piccole realtà non erano in grado di fare.

Nelle officina più grandi si realizzavano ferle e tiranti per il consolidamento delle murature, ferri da mulo o da cavallo, cardini e serrature per porte e infissi, inferiate per finestre, allestimenti in ferro per carri agricoli (cerchioni, assali e cavicchie di vario genere), coltelli e utensili per agricoltura e intervetni di chiodatura per il ripristino o la costruzione di strutture metalliche.