
La Sesta Divisione Corazzata sudafricana si formò il 1° febbraio 1943 adottando il simbolo tattico del triangolo giallo contenuto in un triangolo, più ampio, di colore blu.
Tutto il personale non di carriera, era volontario ed acconsentì, dopo uno specifico giuramento, ad essere impiegato fuori dal Sudafrica.
Della divisione facevano parte anche volontari provenienti dalla Rhodesia meridionale, nonché personale dei Cape Corps e degli Indian and Malay Corps. Questi Corpi erano formati da uomini, non di origine europea, che non furono mai impiegati in combattimento perché adibiti a compiti di supporto (ad esempio: autisti, barellieri, cuochi).
Nell’aprile del 1943 la Divisione fu inviata in Egitto per iniziare l’addestramento, durato poi circa un anno, nel corso del quale ricevette rinforzi dal Sudafrica.
La Divisione, composta da due brigate, l’11.a Brigata corazzata e la 12.a Brigata motorizzata, oltre ai reparti di supporto, al comando del Maggior Generale Poole, sbarcò a Taranto il 20 aprile 1944.
Con lo scopo di rinforzare la divisione venne aggregata, dal 20 maggio 1944, la 24.a Brigata Guardie britannica composta, oltre che dalle unità di supporto, dal 1° Battaglione Scots Guards, dal 3° Battaglione Coldstream Guards e dal 5° Battaglione Grenadier Guards.
La divisione arrivò al Fronte, inquadrata nell’Ottava Armata britannica, nei primi giorni di maggio 1944 nel settore di Cassino.
Il 28 maggio iniziò l’avanzata in direzione nord, raggiungendo, il 5 giugno, Paliano (Fr), Roma, il giorno 6 e Viberbo il 9 giugno, superata la quale, la Divisione puntò su Orvieto.
Nella battaglia di Celleno, avvenuta il 10 giugno, l’artiglieria controcarro tedesca inflisse dure perdite alle forze corazzate sudafricane. La battaglia di Bagnoregio impegnò la Divisione per due giorni contro i tedeschi della 356.a Divisione di Fanteria prima e della 4.a Divisione paracadutisti in seguito, si concluse il 13 giugno, anche questa con un duro bilancio di perdite sudafricane. Superata Bagnoregio, Orvieto fu occupata senza combattere.
Senza sosta, l’avanzata raggiunse Allerona (Tr), il 15 giugno e Cetona (Si), il 19 giugno. Il successivo obiettivo fu Chiusi (Si) che rappresentò la prima seria battuta d’arresto nell’avanzata sudafricana.
La battaglia durò sei giorni, dal 21 al 26 giugno, senza il cruciale appoggio delle forze corazzate bloccate dalle copiose piogge. La tenace difesa tedesca della città provocò serie perdite tra gli attaccanti; il Royal Natal Carbineers occupò la città il 26 giugno, la Brigata Guardie liberò nell ostesso tempo Sarteano (Si).
Il 4 luglio le avanguardie della Divisione raggiunsero il paese di Castello di Brolio (Si), residenza dei Baroni Ricasoli, produttori del famoso Chianti Classico.
L’avanzata all’interno della zona del Chianti consentì di liberare Civitella in Val di Chiana (Ar) e Castelnuovo Berardenga (Si); il comando dell’Ottava Armata assegnò alla Divisione il compito di proseguire verso Firenze con obiettivi Radda in Chianti (Si), liberata il 18 luglio, e Greve in Chianti (Si) il 25 luglio.
Dopodiché combattendo contro la Quarta Divisione paracadutisti tedesca occupò Mercatale in Val di Pesa (Fi), il 27 luglio ed Impruneta (Fi) il 3 agosto.
Nella notte del 4 agosto una pattuglia dell’Imperial Light Horse/Kimberley Regiment (ILH/KimR) raggiunse l’imbocco sud del Ponte Vecchio, unico ponte sull’Arno lasciato intatto in città. Le truppe sudafricane furono le prime ad entrare a Firenze precedendo quelle neozelandesi.
La Divisione ricevette l’ordine, dopo oltre tre mesi di prima linea, di ripiegare su Siena per un periodo di riposo di due settimane.
Il 18 settembre furono aggregati alla Sesta un reparto di fanteria indiana, il 4/13th Frontier Force Rifles, ed un reparto britannico di artiglieria, il 166th (Newfoundland) Field Regiment, dopo due giorni fu posta ai comandi della V Armata americana, inquadrata nel IV Corpo d’Armata americano.
Gli ultimi giorni di agosto videro il ritorno in linea della Divisione nella zona ad est di Empoli, nella parte meridionale dell’Arno. L’avanzata proseguì in direzione Pistoia, dove i primi sudafricani entrarono l’8 settembre. Il passo successivo fu quello di affrontare l’Appennino e la Linea Verde meglio conosciuta come Linea Gotica.
La parte di fronte tenuta dalla Sesta Divisione al 10 settembre, andava, da ovest verso est, dalla Strada Statale 66 che saliva verso le colline pistoiesi, a Pistoia e fino alla Strada Statale 64 che conduceva a Bologna.
Già il 12 settembre, con il compito di proteggere il fianco sinistro del II Corpo d’Armata americano, la linea di fronte assegnata ai sudafricani si era allargata comprendendo la Strada Statale 6620 (ora Strada Provinciale 325) Prato-Castiglione.
Su questa parte di Fronte fu impiegata la 11.a Brigata corazzata insieme alle truppe indiane del 4/13th Frontier Force Rifles che conquistarono Monte Acuto il 13 settembre e Poggio Alto il 15 settembre, mentre Monte Pozzo del Bagno fu occupato il 18 settembre dall’ILH/KimR. Il 27 settembre, il comando del IV Corpo d’Armata americano diede ordine di concentrare tutta la Sesta Divisione lungo la direttrice della Strada Statale 6620 per dare il massimo supporto al II Corpo d’Armata americano.
Castiglione fu l’obiettivo successivo.