Il monastero di Santa Maria di Opleta (Oppieda) sorse nella prima metà del XII secolo poco distante dal torrente Setta presso l’odierna località di Badia Vecchia, allora nel territorio della pieve di San Pietro di Guzzano, forse su terreni della badia di Montepiano. La prima attestazione documentaria è del 1153, quando papa Anastasio IV prese sotto la sua protezione l’ordine monastico di Vallombrosa, a cui aderivano sia il monastero di Montepiano sia quello di Opleta. Alla sua fondazione non dovettero essere estranei i signori di questi luoghi, i conti Alberti di Prato, che successivamente furono detentori del giuspatronato. Dalla fine del XII secolo la badia entrò in possesso all’interno della città di Bologna di una chiesa, con annesso ospitale per pellegrini, dedicati a San Giuliano, dove oggi sorge l’omonima chiesa parrocchiale in via Santo Stefano.

Le comunità dove si trovavno le terre dell’abbazia di Opleta, particolare da una tela presso la chiesa parrocchiale di San Giuliano di Bologna.

Nel corso del XIII secolo i beni della badia di Opleta si espansero nelle comunità e aree vicine, nelle valli dei torrenti Setta e Brasimone, come appare dalla documentazione fiscale del comune bolognese. Dalla seconda metà del secolo incominciò un inesorabile processo di decadenza, come per altre abbazie montane, tanto che nel 1297 rimaneva un solo monaco. Nei primi anni del Trecento la zona fu sconvolta dalle continue guerre tra il Comune di Bologna e i nobili della montagna, tanto che il monastero versava in rovina e diversi frati e loro familiari erano stati uccisi. Per tali motivi nel 1317 l’abate decise il definitivo trasferimento alla chiesa di San Giuliano di Bologna.
Da quell’anno la chiesa urbana assunse il titolo abbaziale e unì alla primitiva denominazione anche quella di Santa Maria di Opleta, continuando ad amministrare per secoli le terre e i beni situati in montagna. Nel 1613 il patrimonio dell’ente religioso si estendeva a Trasserra (227 tornature di terra – 1 tor. = 2.080,44 m2), Creda (236 tornature), Sparvo (27,5), Castiglione e Mogne (68). Alla badia di Opleta apparteneva nel 1392 anche l’oratorio di San Giusto, a valle di Castiglione.