Alle ore 12 del 5 ottobre 1944 la Sesta Divisione fu posta sotto il diretto comando della V Armata americana mantenendo il compito di proteggere il fianco sinistro del II Corpo d’Armata americano. Dopo avere conquistato Monte Vigese e le aree circostanti, gli obiettivi successivi furono Monte Stanco (quota 719) e Monte Salvaro (quota 826).
L’attacco a Monte Stanco iniziò all’alba dell’8 ottobre da parte del 4/13th Frontier Force Rifle. Raggiunta la sommità un immediato contrattacco fu condotto dal I e II Battaglione del 36° Reggimento SS che costrinse le truppe indiane a ripiegare.
Nella notte del 10 ottobre fu tentato nuovamente l’attacco al monte questa volta condotto dal Royal Natal Carbineers (RNC), la cima fu raggiunta qualche ora dopo. Ancora una volta un violento contrattacco di due battaglioni del 36° Reggimento Panzer Grenadier SS, sebbene contrastato dall’artiglieria, provocò il ripiegamento dei Natal Carbineers.
Il 13 ottobre, ancora una volta in piena notte, iniziò il terzo attacco condotto dal Witwatersrand Rifles/Regiment De la Rey (WR/DLR) e dal First City/Cape Town Highlanders (FC/CTH). Dopo violenti combattimenti contro la 94.a Divisione di fanteria tedesca che aveva rilevato le truppe SS, l’intera area di Monte Stanco fu conquistata nel pomeriggio dello stesso giorno anche grazie ad un massiccio appoggio dell’artiglieria e dei mortai pesanti.
Il 14 ottobre Grizzana fu libera e l’avanzata proseguì verso Monte Pezza, Monte Salvaro e Monte Termine. Monte Pezza fu il primo obiettivo ad essere raggiunto; il Royal Natal Carbineers, poi avvicendato dal WR/DLR, ed il FC/CTH si scontrarono con il 35° Reggimento SS insieme al 274° Reggimento Granatieri della 94.a Divisione di fanteria tedesca prima di conquistare definitivamente il monte e l’area circostante nella notte tra il 17 e 18 ottobre.
L’avanzata del WR/DLR verso Monte Salvaro (quota 826) iniziò nella notte del 19 ottobre, nello stesso momento in cui le Guardie scozzesi, come diversivo, iniziarono l’avanzata verso Monte Alcino. L’area era difesa dalla 94.a Divisione di fanteria tedesca.
Il complesso di Monte salvaro è composto da due cime. Quella sud è a quota 806, quella nord a quota 826, nel mezzo una striscia di terreno relativamente pianeggiante. Il primo obiettivo, quota 806, fu raggiunto in un paio d’ore; immediatamente fu bersaglio di colpi di artiglieria e mortaio tedeschi. Una serie di contrattacchi seguirono il 20 ottobre accompagnati, ancora una volta, da violentissimi bombardamenti dell’artiglieria tedesca.
Il 21 ottobre il WR/DLR ormai esausto fu rilevato dall’Imperial Light Horse/Kimberley Regiment (ILH/KimR).
L’attacco finale fu il 23 ottobre, duramente contrastato dai tedeschi con continui bombardamenti e tentativi di contrattacco. Il 24 ottobre la cima di Monte Salvaro fu definitivamente in mano sudafricana. Sempre il 24 ottobre anche Monte Termine fu occupato dalle Guardie scozzesi senza opposizione grazie al ritiro delle truppe tedesche da queste posizioni.
Il Generale Poole, in seguito, definì le Battaglie di Stanco e Salvaro come le più dure combattute dai sudafricani nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il bilancio delle perdite dei reggimenti sudafricani che presero parte ai combattimenti del mese di ottobre fu durissimo, oltre a non meno di 350 tra feriti e dispersi, nel cimitero di guerra di Castiglione sono sepolti: 39 caduti del RNC, di cui 16 a Stanco e 14 al Salvaro, 45 del WR/DLR, di cui 22 a Stanco e 16 al Salvaro, 18 del FC/CTH, di cui 13 a Stanco e 32 dell’ILH/KimR, di cui 16 al Salvaro, per un totale di 134 soldati.
Sulle perdite tedesche non ci sono dati precisi ma si può stimare, compresi i prigionieri, che siano almeno tre volte quelle sudafricane.